Vietato l'utilizzo di Facebook per chi è agli arresti domiciliari.

"Chi si trova agli arresti domiciliari può usare Internet, a patto di non comunicare con altre persone: può leggere, informarsi, guardare i video, ma non deve entrare in contatto con nessuno, e dunque non può avvalersi di Facebook e di tutti i social-network. E' quanto stabilisce la sentenza nr. 37.151/10 della Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla violazione del divieto di intrattenere rapporti con l'esterno operata da due persone imputate per reati di crminalità organizzata.


I due soggetti, infatti, costretti agli arresti domiciliari, avrebbero usato Facebook, intrattenendo quindi un rapporto con una persona che non fa parte delle loro famiglie né convive con loro. La sentenza precisa che, poiché ""la tecnologia moderna consente notevoli scambi di informazioni, anche se con mezzi diversi dalla parola"" tali scambi ""devono essere considerati parte della comunicazione odierna, e nonostante non venga vietato apertamente dal giudice, si ha l'obbligo di rispettare il divieto di comunicare con terzi"". Ciò non significa bloccare totalmente l'accesso a Internet, ma soltanto ""se porta l'indagato a comunicare con terzi"". Non basta quindi sostenere che una persona agli arresti domiciliari ha avuto accesso a Internet perché esista la violazione, ma l'accusa deve provare anche la comunicazione con terzi. D'altra parte non è la prima volta che la magistratura considera Facebook, o qualunque altro social-network, come possibilità per violare i domiciliatari: pochi mesi fa un croupier di Sanremo era dovuto tornare in carcere proprio per essersi intrattenuto con un simile strumento."

Articolo pubblicato il: 20 ottobre 2010 alle ore 13:42:45